sabato 18 giugno 2022

AAA CERCASI SPAZIO PUBBLICO, COMUNE, PROGETTATO E CONDIVISO.

Piazzale Europa, Trofarello, prima degli interventi del 2019
 

Lunedì 13 giugno al Centro Marzanati si è tenuto l'incoLunedì 13 giugno al Centro Marzanati si è tenuto l'incontro: LA PERIFERIA AL CENTRO, nel quadro del progetto CITTÀ VISIBILI. 

 Piero Vereni, professore di Antropologia Culturale dell'Università di Roma Tor Vergata ha raccontato le dinamiche e le relazioni fra istituzioni, comitati spontanei e associazioni del terzo settore che si sono intrecciate nella storia degli ultimi venti anni di un edificio rurale dismesso, un vecchio essiccatoio di tabacco dell'agro romano, circondato poi dallo sviluppo urbano di Tor Bella Monaca e infine recuperato ad un uso "pubblico" nei primi anni 2000.

Il Polo Ex Fienile di Tor Bella Monaca->
 
La conversazione si è snodata intorno al significato pratico dei termini "spazio comune" e "spazio pubblico". La necessità innanzitutto di conoscere a fondo, anche in modo qualitativo e partecipante, la struttura della popolazione, il tessuto associativo, i suoi bisogni ma anche la percezione diffusa dello spazio urbano. 
 
Inoltre è stato osservato che vi sono diverse modalità di "pensare" e usare lo spazio pubblico da parte delle realtà coinvolte. La modalità "centro" che tende ad isolare un "noi" locale molto stretto e definito, porta a contrapporre le esigenze di "quelli di qui" rispetto a qualunque altra istanza;  ma - per conseguenza - il "restringimento" della definizione della comunità locale finisce gradualmente per togliere a quello stesso "noi" le forze necessarie per mantenere viva nel tempo la propria azione. 
 
<- Piazzale Europa, inaugurazione dopo i lavori del 2019
 
È stato anche osservato che, soprattutto per le nuove generazioni, per effetto del diverso ambiente comunicativo in cui sono cresciute, il senso di comunità locale, seppure esiste, è qualcosa di radicalmente diverso da come si manifestava in precedenza e anche questo aspetto va indagato e conosciuto.
 
Pur nella consapevolezza delle grandi differenze fra lo spazio in oggetto, la periferia romana di Tor Bella Monaca e quello locale, trofarellese, è venuto spontaneo riflettere, fare dei paragoni e delle riflessioni;  usare - per così dire - questo materiale a disposizione per pensare il "noi".
 
Piazzale Europa, Trofarello, vista dall'alt
 Ad esempio, la storia recente dello spazio Ex Fornaci e dell'antistante Piazzale Europa è sembrata richiamare per diversi aspetti questa dinamica di spazio pubblico che fatica a diventare uno spazio comune, condiviso, nella percezione degli attori istituzionali coinvolti. 

Anche qui, una struttura architettonica e uno spazio urbano residuali di una vicenda economica e produttiva che appartiene al passato locale (la produzione di mattoni) sono stati "recuperati" da diversi interventi dell'amministrazione comunale, distanziati di circa venti anni e guidati da concezioni molto diverse della funzione e dell'uso dello spazio pubblico.

La presenza in sala di persone che hanno vissuto direttamente la vicenda dell'Associazione Spazio Ex Fornaci , la sua crescita e poi la sua progressiva crisi come spazio di organizzazione e protagonismo giovanile ha nutrito la conversazione di conoscenza diretta e partecipata della vicenda locale e ha alimentato l'interesse della discussione.
 
È sembrata evidente a tutti l'assenza di una mappa spaziale condivisa fra le amministrazioni comunali e le diverse identità politiche che si contendono l'amministrazione del territorio. (Su questo blog abbiamo già pubblicato, circa tre anni fa, un post sulla storia di Piazzale Europa)
 
Questo dato, che può apparire scontato, è in realtà una delle ragioni della difficile destinazione pubblica dell'area. Un altro dato rilevante "di contesto" è la particolarità urbanistica di Trofarello di non avere dei "centri" spaziali e sociali riconosciuti, dei poli consuetudinari ed evidenti attorno a cui la vicenda del paese si sviluppa. Anche questa, è stato osservato, è una circostanza che alimenta la difficoltà di trovare una destinazione condivisa degli spazi pubblici.
 
Il Dipartimento Culture Politiche Societò dell'UNITO
Ma è anche apparsa evidente la necessità di "conoscere" il territorio al di là di quel che serve per ricavarne consenso politico. Occorre cercare la collaborazione e la partnership, ad esempio, di enti di ricerca come Università o Fondazioni, per indagare in modo strutturato e scentificamente fondato le rappresentazioni dello spazio e della comunità locale nelle diverse fasce d'età. 
 
E serve con urgenza un progetto sulla memoria orale della vita associativa locale. 

Su queste basi potrebbe finalmente costruire, chiunque si trovi ad amministrare,  uno spazio pubblico davvero comune, progettato e condiviso.

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