giovedì 23 maggio 2019

Capaci, 23 maggio 1992.


Poche cose riguardano contemporaneamente persone, luoghi e politiche come la mafia e la lotta alla mafia.
Ecco perché ricordiamo anche su Piazzale Europa l'anniversario della strage di Capaci, il 23 maggio 1992, quando caddero Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito SchifaniRocco Dicillo e Antonio Montinaro. Vi furono anche 23 feriti.

Libri su Giovanni Falcone

mercoledì 15 maggio 2019

Virgilia Maria Malagoni Lopez. Che divenne Virginia dij Can.

"...La mattina del  25 gennaio 1962, il Maresciallo Della Giovampaola usciva di malavoglia dalla stazione dei carabinieri, per recarsi all'Ospedale Santa Croce e raccogliere la testimonianza della nota vagabonda Virginia dei Cani, che la notte precedente i vigili urbani di Moncalieri avevano soccorso, ferita,confusa e completamente infangata, mentre vagava in cerca di aiuto nelle vicinanze della borgata Barauda.  

Che c'è di strano? Una vecchia vagabonda che vive sotto i ponti, una notte di maltempo scivola cade e si fa male...   non è mica strano, che c'entrano i Carabinieri?  Pensava stizzito il Maresciallo.
Anche con sua moglie ne aveva parlato, che l'aveva sentito dire dal panettiere di Borgo navile... ma Elvira, cosa c'entrano i carabinieri?  E poi era arrivata  la telefonata, dal Cavalier Rondolotto, che lo pregava di andare ad ascoltare Virginia, che lui era già andato a trovarla e sosteneva di essera stata aggredita e picchiata. 
Questo però era strano, a pensarci  Per essere stramba Virginia era stramba forte, sempre in giro a cantare, com tutti quei cani attorno... ma sempre gentile ad ogni modo, con tutti, educata... chi poteva volerle male?
Ad ogni modo Rondolotto era difficile rifiutargli un favore quando proprio lo chiedeva. Un uomo serio, molto conosciuto a Moncalieri, il fotografo del Real Collegio Carlo Alberto e buon amico del Capitano.... Come rifiutargli una cortesia? . E per Virginia, insomma, l'aveva proprio chiesta.

Sono già andato a trovarla anche io, Maresciallo - gli aveva detto  - è agitata, dice cose strane, parla di uno che l'ha picchiata... ma chi può essere stato a prendersela con Virginia dij Can?  
Della Giovampaola, per piasì.... ch'a fasa 'n saut a sente co chiel....


Virgilia Malagoni giovane, 


E così si era incamminato, nell'aria fredda, sulla salita che porta all'ospedale, pensando a tutte le volte che l'aveva vista arrivare, Virginia, con la sua carrozzina piena di cianfrusaglie, i cani di qua e di là che le obbedivano ad uno sguardo e lei poi li faceva accucciare davanti alla porta della chiesa e entrava... tutta sporca e stracciata com'era, per prendere la comunione.
Eppure - sorrise dentro di se il maresciallo - quando cantava cambiava completamente, diventava un'altra, sembrava di vederla ancora giovane e bella, cantare nei teatri come diceva spesso ..."

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Questa storia, la storia di Virginia dei Cani - al secolo Virgilia Maria Malagoni Lopez, nata nel 1890 in una provincia settentrionale della Colombia affacciata sull'Oceano Pacifico, che pochi anni dopo sarebbe entrata a far parte del Panamà, è arrivata a me oltre 25 anni fa e allora ci ho costruito su la mia  tesi di laurea. Qualche giorno fa, non so bene perchè, la storia è tornata, con una nuova urgenza di farsi raccontare.   Ho deciso di raccontarla qui, perchè è una storia che attraversa molti luoghi e molti confini diversi, coinvolge molte persone e ambienti e insomma, è una storia locale che ci parla di confini attraversati e di culture in mutamento. 

Se volete saperne di più (anche io lo voglio, è per questo che provo a scriverla) seguite il racconto, passo per passo, mentre si sviluppa qui su Piazzale Europa 

giovedì 9 maggio 2019

Dove bisogna stare? In periferia a liberarla dai fascisti

La sede nazionale (abusiva) di Casapound
In questi giorni abbiamo avuto notizia dello stupro di Viterbo, da parte di due giovani militanti di CasaPound, poi della discussione pubblica attorno al Salone del Libro di Torino, legata alla presenza fra gli espositori (poi negata, nella serata di ieri), di una casa editrice vicina alla stessa CasaPound e ancora, da Casal Bruciato (periferia di Roma) è arrivata notizia di altri militanti di CasaPound che presidiano una casa popolare, contestando la (regolare) assegnazione di un alloggio ad una famiglia Rom e, quando la famiglia ha cercato di entrare in casa, i neofascisti l'hanno  aggredita e nel disordine, un ragazzo addirittura (pochi giorni dopo i fatti di Viterbo) le ha urlato: "troia ti stupro"; al punto che son dovute intervenire le forze dell'ordine per salvare la famiglia e permetterle di entrare in casa.

Infine, martedì sera a Trofarello, ho assistito alla proiezione del docufilm "Dove bisogna stare" di Daniele Gaglianone, narrazione intima e intensa relativa a quattro donne italiane che non si voltano dall'altra parte quando si imbattono nel dolore altrui e finiscono col dedicarsi ad aiutare migranti in condizioni disperate, fra Pordenone, Como, Cosenza e la Valle di Susa.

Sono, tutte quante, storie a proposito di confini, di  "soglie", passaggi liminali (prendendo a prestito il concetto dall'antropologo Victor Turner), ovvero quei confini che, quando li oltrepassiamo,  diventiamo diversi.

Le donne raccontate da Gaglianone oltrepassano la loro soglia nel momento in cui incontrano - nel reale - il dolore altrui, proprio quello fisico, di corpi sofferenti e non arretrano, non cercano di rimuovere, ma si dispongono ad intervenire, a prendersi cura. Questo prendersi cura dei corpi le conduce rapidamente ad una profonda trasformazione anche del modo in cui vivono i loro luoghi e le loro relazioni.

Al Salone delLibro di  Torino, la presenza fra gli espositori di un editore neofascista entrava insanabilmente in conflitto con la possibilità che Halina Birenbaum, novantenne scrittrice, traduttrice e poetessa  ebrea che ha trascorso l’infanzia nel ghetto di Varsavia, e l’adolescenza nei campi di concentramento, accettasse di tenere la propria lezione agli studenti sulla memoria dell'Olocausto. Halina Birembaum testimonia personalmente, ne porta i segni addosso, che il nazismo, il fascismo e tutti i totalitarismi tracciano i loro confini mediante la violenza sul corpo, attraverso l'umiliazione e l'offesa che incide il potere sul corpo del diverso. 
 
Le tensioni a Casal Bruciato, Roma
Per questo l'urlo "troia ti stupro", la minaccia di stupro etnico  del ragazzo militante di Casapound è particolarmente grave e mette in una luce (politica) diversa anche i fatti  commessi dai suoi camerata di Viterbo. Lo stupro etnico per punire i nemici l'abbiamo vista in molti teatri di conflitto: l'ex Jugoslavia è un esempio molto vicino nel tempo e nello spazio. Ora sappiamo con chiarezza che nelle sedi dei movimenti neofascisti, fra le fila dei tifosi ultras legati a loro, nella testa dei politici che li fiancheggiano (e si fanno fiancheggiare) lo stupro etnico fa parte del panorama culturale. Che se lo scontro istituzionale dovesse scappare di mano, l'Italia somiglierebbe alla Bosnia di Karadzic o al Cile di Pinochet. Gli "esposti" per apologia di fascismo forse dovrebbero essere più freqenti e capillari.

Bardonecchia, scarpa abbandnata nelle neve
I luoghi diventano confini nel momento in cui sono contesi. E obbligano a schierarsi perchè coinvolgono l'identità; diventano confini fra Sé e l'Altro.
Non è casuale che il fascismo si affermi e manifesti anche con la violenza sui corpi e particolarmente su quelli delle donne. Lo dimostra proprio il fatto che è accogliendo l'altro come essere umano e innanzitutto come corpo sofferente  che parte la reazione individuale al fascismo ad esempio, anche, nei molti cittadini comuni, lontani dalla politica, che aiutarono gli ebrei a nascondersi e salvarsi dalle deportazioni.

I luoghi perciò vanno difesi, anche e soprattutto quelli più scomodi e più lontani dal centro urbano e sociale. Dopo avere "liberato" il Salone del Libro di Torino, bisogna liberare di CasaPound le periferie italiane; a cominciare da Casal Bruciato ,come ha scritto bene nel suo blog Piero Vereni:

"Più che il banchetto di Altaforte al Salone del Libro va rimosso dalle autorità il gazebo con il presidio di Casapound di fronte allo stabile dove si trova l’appartamento di edilizia popolare assegnato alla famiglia rom che non riesce ad entrare.
Troia ti stupro” detto da un militante dello stesso partito degli stupratori di Velletri è un’affermazione molto più grave di qualunque cosa possa essere detta nella biografia di Salvini o in qualunque altro libro fascista pubblicato finora da Altaforte."

martedì 7 maggio 2019

Il Parco per Tutti di Chieri. Delibera di Giunta e Determina

Un "Parco per Tutti"
Il Parco Giochi Inclusivo di Chieri è stato inaugurato sabato 4/5/2019 presso il parco San Silvestro  (ne abbiamo parlato in questo post); ci torniamo sopra ancora una volta, per mantenere la promessa di pubblicare anche gli atti amministrativi che hanno reso possibile questo progetto, con l'augurio che possano servire da riferimento per altri privati e amministratori potenzialmente altrettanto virtuosi.
Abbiamo già raccontato (puoi leggerlo qui) la nascita di questo spazio inclusivo (cioè aperto al gioco di bambini disabili e normodotati assieme), da un atto di responsabilità sociale di una piccola impresa del territorio chierese, la Trackysat, che ha raccolto attorno a questo progetto la volontà e la disponibilità di numerosi soggetti: privati cittadini, rappresentanti di realtà associative, amministratori e funzionari comunali.

Si tratta di un valore aggiunto importante rispetto al fatto (già di per sé rilevante) che uno spazio di gioco fruibile e inclusivo venga donato e reso disponibile alla comunità e il valore aggiunto è proprio l'idea di responsabilità sociale, attorno alla quale Davide Cattai (che ha curato e seguito tutte le fasi realizzative per conto della Trackysat)  ha raccolto i donatori, il ricevente (il Comune di Chieri) e gli utilizzatori (i privati e le associazioni che hanno partecipato alla definizione di ciò che serviva).

Davide Cattai inaugura il nuovo "Parco per Tutti"
Lo si capisce bene leggendo il breve discorso inaugurale fatto da Cattai sabato pomeriggio (puoi trovarlo qui): è stato fatto un regalo alla comunità; non c'è pubblicità, non si tratta di un investimento di marketing, non è stato lasciato spazio ai politici di turno per fregiarsi del merito dell'opera, magari a scopo elettorale (non è un fatto banale, ci sono comuni nella cintura sud di Torino dove ad ogni elezione amministrativa si inaugura una scuola o, almeno, il cantiere di una scuola).

E' la responsabilità sociale che spimge la TrackySat a donare parte dei propri utili realizzando un bene comune, senza volere in cambio della pubblicità. Ed è sempre la responsabilità sociale che spinge i funzionari del Comune di Chieri a trovare la "via burocratica" necessaria per superare la distanza che separa spesso i bisogni dalle normative.

Cose' la Responsabilità Sociale?  nel caso delle imprese è definita molto bene da una comunicazione della Comunità Europea (COM 681/2011) e coincide, in sintesi, con l'impatto che le imprese stesse hanno sulla società.

Chieri, la Delibera di Giunta n° 154/2018
Messa così, la responsabilità evidentemente costa; ad esempio, nel nostro caso,  la normativa vigente avrebbe "accettato" il posizionamento di questo tipo di giochi su una pavimentazione di ghiaia; ma una giostra, per quanto "inclusiva", piazzata sulla ghiaia non sarebbe stata accessibile dai bambini in carrozzina.  A norma, si, ma inaccessibile. Epperò la pavimentazione antitrauma costa molto, in questo caso è costata circa 16.000€ (contro i 14.000€ circa spesi per tutti e quattro i giochi installati). Per questo la Trackysat, valutata la questione, ha deciso di investire nel progetto decisamente di più rispetto a quanto originariamente preventivato.

E ancora, l'installazione di giochi in uno spazio pubblico genera costi di manutenzione e anche responsabilità civili, nel caso di danni provocati agli utenti, Costi e responsabilità che andavano previste e ripartite fra donante (che ha già prepagato la manutenzione ordinaria per i prossini 10 anni) e l'Ente che ne diviene proprietario e ne risponde, come previsto dalla Delibera di Giunta 154/2018 e dalla relativa Determina dei Servizi Finanziari.

Davide Cattai
(Ecco la Delibera di Giunta Comunale ° n° 154 del 5/9/2018 , ed ecco la Determina dei Servizi Finanziari e Patrimoniali, n° 577/2018 )

Concludiamo citando testualmente il ringraziamento rivolto da Cattai anche ai dipendenti della Trackysat:

"...che hanno contribuito con il loro lavoro quotidiano e instancabile. Credo sia una bella soddisfazione vedere la trasformazione del proprio lavoro in realtà sociali e non solo in stipendio e utile aziendale."

domenica 5 maggio 2019

Inaugurato il Parco Giochi Inclusivo di Chieri.

Sabato 4(5/20 Inaugurazione del Parco Giochi Inclusivo a Chieri
Ho raccontato (in questo post) come sono entrato in contatto con Davide Cattai e ho raccolto da lui il racconto dell'installazione di un parco giochi inclusivo a Chieri, nel parco San Silvestro.
Ieri, sabato 4 maggio 2019, nel pomeriggio, il parco è stato ufficialmente inaugurato. Si tratta della conclusione di un processo lungo oltre due anni, che ha visto la TrackySat (una piccola impresa del chierese) decidere di donare una parte del proprio utile alla collettività installando alcune giostre "inclusive" (utilizzabili contemporaneamente da bimbi disabili e normodotati).

Volantino inaugurazione
La decisione della Trackysat di non donare semplicemente i soldi al Comune di Chieri, ma di curare in prima persona la scelta, l'acquisto e l'installazione operativa dei giochi sul terreno comunale ha comportato la definizione  di un nuovo modello di interazione fra impresa, ente locale e realtà associative del territorio, per l'individuazione dei bisogni e la realizzazione pratica del progetto, ponendola - grazie all'intelligenza e disponibilità dei funzionari comunali - all'interno di una cornice amministativa e normativa adeguata e corretta.
Un simile modello non esisteva in precedenza e questo è un ulteriore dono che la TrackySat, Cattai e i funzionari del Comune di Chieri hanno fatto, non solo a quel territorio ma a tutti noi. Perchè il modello è replicabile (pubblicheremo su questo blog le delibere)

Di seguito potete ascoltare l'intera intervista a Davide Cattai e cogliere appieno l'importanza e l'originalità di quanto realizzato.
Davide Cattai. Chieri, 19/4/2019    1/2


 Davide Cattai. Chieri, 19/4/2019    2/2