✓ la relazione sulle attività svolte e avviate nel primo anno di attività sociale
✓ l'elezione dei nuovi organi sociali per il triennio 2023-2025 (presidente e consiglio direttivo)
✓gli indirizzi per il mandato dei nuovi organi sociali.



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L'inaugurazione del Giardino "Falcone e Borsellino" a Trofarello |
E' stato un momento bello e importante per la comunità; noi del Movimento dei Cerini, che lo scorso gennaio avevamo rivolto un invito formale all'Amministrazione, affinchè promuovesse la commemorazione del 21 marzo sul nostro territorio, desideriamo ringraziare di cuore il Sindaco e tutto il Consiglio comunale per quanto realizzato.
E' stato, lo ribadiamo, un momento pubblico importante, che finalmente inizia a colmare nel paese, sul tema del contrasto alle mafie, un vuoto istituzionale ormai inaccettabile a trenta anni dalle stragi di Capaci e via D'Amelio e a quaranta dall'assassinio del Procuratore di Torino Bruno Caccia da parte della 'ndrangheta.
In questo positivo contesto pensiamo che sia utile fare il punto di quanto è stato fatto finora, a livello locale, per lo sviluppo di una cultura antimafia e quindi avanzare alcune proposte pratiche, nello spirito di concretezza che sta proprio alla base della giornata del 21 marzo: la memoria insieme con l'impegno.
Negli ultimi dieci anni vi sono state, con una certa continuità, diverse iniziative sul tema della presenza mafiosa nel territorio. Nel 2014 si è formato anche un comitato di cittadini autonominatosi "Trofarello per la Legalità", composto da persone di differenti orientamenti politici, che collaborando col Presidio di Libera di Santena Villastellone negli anni successivi hanno organizzato una serie di eventi, alcuni anche importanti.
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Fiaccolata antimafia del 19/3/2015 a Trofarello |
Nella primavera del 2016 venne a Trofarello la referente di Libera Piemonte, Maria Josè Fava e a fine luglio dello stesso anno l'AR Valle Sauglio in collaborazione col circolo Il Peocio organizzò un "Pranzo della Legalità" con la collaborazione di Stefano Fanti, chef del ristorante del Circolo dei Lettori della Stampa. In quella occasione vennero raccolti circa 2000 euro devoluti poi attraverso il Presidio di Libera Santena- Villastellone alle attività di un bene confiscato alle mafie in provincia di Torino.
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Valentina Sandroni a "Città Visibili" |
Anche più di recente sono stare realizzate delle iniziative in questa direzione. Lo scorso ottobre, nel ciclo di incontri "Città Visibili" il Movimento Cerini ha riportato a Trofarello Libera e Avviso Pubblico, nelle persone di Valentina Sandroni (Ufficilo legale di Libera) e Paola Fazzolari, referente del Presidio di Libera di Santena-Villastellone "Libero Grassi", insieme a Diego Sarno, referente regionale di Avviso Pubblico e consigliere regionale. Anche questa volta un evento interessante e partecipato, sullo stato dell'arte in tema di presenza mafiosa nel nostro territorio.
Se a livello di "società civile" si è manifestata negli anni la presenza attiva di un nucleo di cittadinanza sensibile al problema, quel che è mancato a lungo è stato invece l'agire, la presenza delle istituzioni locali. Nel 2017 venne fatto un primo tentativo di proporre all'amministrazione comunale di Trofarello di iscriversi ad "Avviso Pubblico Enti locali e Regioni contro mafia e corruzione" e di sottoscriverne la Carta dei Principi. Venne convocata una apposità Commissione Sociale alla quale venne invitato anche Diego Sarno, per illustrare funzioni e attività dell'associazione.
Ma la proposta non venne raccolta e, a parte i saluti istituzionali agli ospiti più illustri scesi in paese, nulla di concreto è stato fatto e nel frattempo non una strada, un parco, un viottolo è stato dedicato ad una qualunque delle oltre mille vittime di mafia censite in Italia a partire dal 1860 ad oggi. Non un'attività è stata avviata autonomamente dal comune per promuvere il contrasto alle mafie o la conoscenza del fenomeno sul territorio. Non una partecipazione ufficiale agli eventi dedicati, come fanno da anni molti pubblici amministratori, di ogni parte d'italia.
Con l'arrivo della nuova amministrazione nel 2021, però, si è registrato un evidente cambio di atteggiamento. Un nuovo tentativo di far aderire il Comune ad Avviso Pubblico è stato accolto favorevolmente dalla maggioranza e dal Sindaco Stefano Napoletano e questo ha portato nel luglio 2022 all'approvazione della relativa delibera. E poi è arrivata la scelta di dedicare il nuovo giardino pubblico di via Palere alla memoria dei giudici Falcone e Borsellino e di inaugurarlo il 21 marzo 2023, nel contesto della "Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno verso le Vittime innocenti di tutte le Mafie".
La scelta dell'Amministrazione è importante, lo sottolineiamo, perchè l'istituzione ha i mezzi per far arrivare questo messaggio ai cittadini in modo infinitamente più largo ed efficace, ma anche perchè, rendendo il tema dell'antimafia "istituzionale", finalmente lo toglie dal livello della piccola polemica politica locale, col quale talvolta è stato confuso.
Non ci stanchiamo di ripeterlo, è possibile essere in disaccordo su molte cose, anche importanti e contemporaneamente convidivere valori di riferimento per quella che è la convivenza sociale; e su questi collaborare lealmente. Il contrasto alle mafie è precisamente quel tipo di terreno. Su questo tema dovrebbe esserci solo collaborazione oppure, al limite, concorrenza nel fare di meglio e di più.
A questo punto sono molte le cose che un Comune finalmente impegnato su questo terreno può fare, avviare, sostenere; solo a titolo (non esausitivo) di esempio, proviamo a suggerire alcune azioni:
1) sostenere e promuovere lo sviluppo di percorsi didattici per gli allievi dell'Istituto Comprensivo, nel rispetto dei tempi e dei modi della programmazione didattica, e del lavoro degli insegnanti, in modo da rendere strutturale e non episodico il coinvolgimento dei ragazzi e della scuola.
2) accedere ai fondi che la Regione Piemonte eroga proprio per lo sviluppo di azioni di sensibilizzazione sul tema della mafia, ai sensi della L. R. 14/2007, ed usarli a favore di tali attività o di altre da realizzare sul territorio
3) a Trofarello è nota la presenza di due immobili confiscati dallo stato in processi per "416bis" (associazione mafiosa). Impegnarsi per conoscere e far conoscere la storia processuale e le vicende che hanno creato queste situazioni e per capire se sia possibile per il Comune ottenere l'affidamento di questi immobili per restituirli alla società civile, magari come spazio per l'aggregazione giovanile.
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L'Albero della Pace di Paolo Borsellino |
5) Il giardino Falcone e Borsellino potrebbe essere arricchito con una piantina di olivo proveniente dall'albero piantato anni fa in via D'Amelio a Palermo e magari inaugurato alla presenza di un familiare del giudice assassinato da Cosa Nostra. Nel frattempo "l'albero dei pensieri contro il bullismo" suggerito dal dr. Toso durante l'inaugurazione del 21/3 sarebbe comunque qualcosa di molto bello.
6) Quest'anno, il 26 giugno, saranno purtroppo trascorsi quarant'anni dall'omicidio del Procuratore di Torino Bruno Caccia. Trofarello potrebbe distiguersi organizzando un evento coinvolgente e importante.
7) La delibera di iscrizione ad Avviso Pubblico, una volta compiuta in effetti l'iscrizione, consentirebbe all'amministrazione di accedere alle possibilità formative e alla condivisione di buone prassi amministrative.
8) Organizzare, con l'aiuto di magistrati ed esperti, momenti di approfondimento e di divulgazione sui contenuti delle sentenze che descrivono nel dettaglio le modalità d'azione della presenza mafiosa nel territorio a sud di Torino, come ad esempio la sentenza del processo cosiddetto "Carminius-Fenice".
Queste e molte altre cose possono essere realizzate nel nuovo contesto che si è aperto. Adesso bisogna andare avanti, l'Impegno insieme con la Memoria.
Giovedì 10 novembre 2022, alle ore 21, presso la Sala Consigliare del Comune di Santena, avra luogo la serata dal titolo: "Competenze, reti, risorse: chi governa il territorio?", con la partecipazione di: Valentina Cera (consigliera della Città Metropolitana di Torino con deleghe alle politiche giovanili, politiche sociali e di parità), Roberto Ghio (Sindaco di Santena) e Fiodor Verzola (Assessore alle Politiche del Lavoro, Commercio e Giovani per la Città di Nichelino).
Si tratta dell'ultimo appuntamento del 2022 per "CITTA' VISIBILI. Libera scuola di partecipazione", il nostro percorso di auto-formazione alla partecipazione e alla cittadinanza attiva che è iniziato la scorsa primavera e che riprenderà nel 2023 con modalità anche arricchite e differenti.
Per questo appuntamento abbiamo deciso di uscire dai confini di Trofarello, dove ha sede la nostra associazione, nella convizione che i temi e i problemi della partecipazione e della cittadinanza abbiano una dimensione locale che va comunque oltre i confini del singolo comune. Abbiamo in questo trovato subito risposta ed ospitalità presso l'Amministrazione di Santena, che quindi ringraziamo di cuore.
Di cosa si parlerà? Trattandosi di un percorso di formazione alla partecipazione civica, ciò che chiederemo ai nostri ospiti è un aiuto per orientarci rispetto alla complessità dei livelli di amministrazione e gestione di un territorio, questione critica quando si ha bisogno, ad esempio, di capire a chi rivolgersi (e in che modo) per affrontare efficacemente una determinata criticità.
Vi aspettiamo dunque, numerosi e partecipi come nelle scorse occasioni, alle ore 21 di giovedì 10 novembre, presso la Sala Consigliare in via Cavour 39 a Santena
Abbiamo scelto questa frase di Cesare Pavese per rappresentarci sulle bottiglie di Rosso Cerino che quest'anno si affiancano al calendario "Un anno da Cerini 2023", alla sua seconda edizione, nella nostra campagna natalizia di raccolta fondi.
Perché il lavoro di alzarsi dalle braci e cercare la luna è bello, ma è costoso. Nel senso che bisogna metterci testa, tempo, fatica e anche soldi.
L'anno prossimo abbiamo intenzione di continuare l'esperienza di formazione alla partecipazione e alla cittadinanza attiva, proseguendo e arricchendo CITTA' VISIBILI.
Abbiamo anche, a questo scopo, partecipato ad un bando della Fondazione San Paolo proprio sulla Partecipazione Civica Attiva, all'interno di un progetto che ha per capofila la Cooperativa Cittattiva e come partners oltre a Movimento dei Cerini APS, anche Hackability, il Comune di Trofarello, l'Istituto Comprensivo di Trofarello e il Comitato Genitori Trofarello.
E abbiamo proposto un Patto di Collaborazione al Comune di Trofarello per creare e gestire un punto di libero scambio libri e di comunicazione artistica in una parte dello spiazzo verde che sta fra Piazzale Europa ed il Piccolo Centro Commerciale.Insomma parecchia roba. Per questo, chi vuole contribuire (e assicurarsi il privilegio di avere in cantina la prima annata di Rosso Cerino o il nostro Calendario 2023, oppure - meglio - entrambi, ci può contattare via email: associazione@movimentodeicerini.net
Insieme a loro proveremo a ragionare, anche alla luce dell'esperienza torinese dei decenni passati, su quale percorso di vita attende le attuali seconde generazioni di immigrati e quale contesto potrà nascere da tale nuovo incontro.
I figli dei migranti scrivono il loro percorso di vita in un contesto differente da quello nel quale i loro genitori hanno costruito la propria identità. Sono eredi della loro speranza di miglioramento, ma "diventano persone" e devono strutturare la propria identità, in una realtà diversa, con prospettive e modelli differenti.
Boris Pesce ha indagato queste traettorie, attraverso la raccolta di testimonianze orali, con metodo da storico sociale, tracciando il quadro di un percorso di integrazione sociale nel quale la condizione di figli di immigrati meridionali a Torino nella seconda metà del secolo scorso ha giocato un ruolo determinante.
Per cause che sono in corso di accertamento da parte delle autorità, il lavoratore ha subito lo schiacciamento del cranio tra la ribalta del magazzino e il camion.
Chi scrive ha lavorato 8 anni in quel magazzino e a lungo anche con l'ex collega infortunato e a mia volta sono rimasto vittima, nel 2019, di un brutto infortunio sul lavoro che causò il distacco del tendine brachiale sinistro.
Soccorso e operato d'urgenza al Cto di Torino, il lavoratore è ora ricoverato in neurochirurgia, è sveglio e cosciente con una prognosi di oltre sessanta giorni. Sul posto è intervenuto ovviamente lo Spresal dell'Asl To5 per le necessarie indagini sul rispetto delle normative vigenti sui luoghi di lavoro.
I lavoratori e i sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil di Torino chiedono, soprattutto, una cosa in apparenza semplice e banale: poter lavorare in condizioni di serenità e sicurezza, poter tornare a casa tutti giorni dal lavoro. E desiderano richiamare l'attenzione generale sulla potenziale pericolosità del lavoro anche nella grande distribuzione, spesso considerata nel discorso pubblico più come un luogo di svago che come un ambiente di lavoro.
Giovedì 22/09/2022, a Trofarello, riprendono gli appuntamenti di CITTA' VISIBILI con un incontro su: tecnologia e inclusione sociale.
Allle ore 21, presso la sala Nimbo del Centro Marzanati, Carlo Boccazzi Varotto ci parlerà del lavoro e del percorso di Hackability, la non-profit nata nel 2016 e che oggi costituisce un vero laboratorio di ricerca tecnologica e sociale, con gruppi di lavoro attivi a Torino, Milano, Cuneo, Parma, Reggio Emilia e Matera, che fa incontrare le competenze di designer, tecnici, maker, e "artigiani digitali" con i bisogni di autonomia e cura, delle persone con disabilità, degli anziani e dei bambini,
Il calendario autunnale di Città Visibili proseguirà poi con altri appuntamenti, sempre presso il Centro Marzanati e sempre molto interessanti: il 3 ottobre Andrea Morniroli del Forum Diseguaglianze/Diversità e Piera Comba, insegnante ed ex sindaca di Barge, ci parleranno dei Patti Educativi di Comunità
Il 24 ottobre parleremo invece del vissuto e delle difficoltò delle seconde generazioni di immigrati, un tema che porta con sè la questione dei diritti e dell'identità che potrebbero essere riconosciuti attraverso una riforma della norma sul riconoscimento della cittadinanza. Avremo il piacere di farlo partendo dalla presentazione di un libro (Eredi di una speranza, Neos Edizioni, 2022) e di una ricerca sul vissuto delle seconde generazioni di immigrati meridionali in Piemonte, curata e scritta da un Cerino della prima ora, lo storico Boris Pesce.
Intanto, il nostro progetto di Patto di Collaborazione, presentato dall'Associazione Movimento dei Cerini al Comune di Trofarello lo scorso giugno, è in attesa di una risposta e di un indicazione operativa da parte dell'Amministrazione. mentre altre iniziative ancora sono in corso di preparazione (per info: Gianluca Mantoani, cell: 3515128997).
Insomma, sulla base di questo ricco programma diamo volentieri appuntamento ai nostri soci e a tutti coloro che sono interessati e curiosi. "Comunque la pensiate, benvenuti a Città Visibili".
La ricorrenza dell'8 Settembre è di quelle che ogni anno ci riconsegna al compito di ricucire la memoria di un passaggio storico fondamentale per il senso del nostro presente.
Come ha scritto Eric Hobsbawm, uno dei maggiori storici del '900:
«La storia è la ricostruzione sempre incompleta e problematica di quello che non è più. La memoria appartiene sempre al nostro tempo e forma un eterno presente.»
La memoria dell'8 settembre 1943 e dei fatti collegati: l'annuncio dall'Armistizio con gli angloamericani, la mancanza di direttive e la dissoluzione dell'esercito italiano, la gioia popolare per la fine (sperata) della guerra, la solidarietà diffusa verso i soldati allo sbando, la paura davanti al dispiegarsi dell'occupazione nazista, ancora oggi sono al centro di atteggiamenti contrastanti che variano a seconda dell'identità politica e sociale di chi "ricorda".
Da una prospettiva che per brevità possiamo definire "di destra" la memoria dell'8 settembre è legata alle categorie di vergogna e tradimento, di crisi dello stato e dissoluzione del rapporto fra popolo e senso di appartenenza alle istituzioni.
Da una prospettiva "di sinistra", al contrario, l'enfasi cade invece su quella data come inizio della Resistenza al nazifascismo e sull'orgoglio per un ritrovato senso di appartenenza nazionale.
Si tratta qui, diversamente, di un momento inteso come fondativo.
Questa divisione non è legata al passato ma piuttosto al presente ed alle sue polarizzazioni sociali e politiche. In questo senso non è superabile rimanendo sul piano della memoria.
Tuttavia, anche sul piano della memoria e dell'appartenenza, si può rendere onore ai protagonisti di quei fatti dando spazio alle testimonianze, tornando alle narrazioni ed ai documenti di quanto è accaduto.
Per questo indichiamo qui alcuni riferimenti:
https://www.memorieincammino.it/ (raccolta di memora orale relativa alla storia italiana del periodo 1922-1945)
https://www.aisoitalia.org/siti_amici/ (Associazione Italiana Storia Orale)
https://www.focus.it/cultura/storia/8-settembre-armistizio-guerra-civile (un articolo conciso ma ben fatto)
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(L'orologio delle Stazione di Bologna) |
Di questi anniversari ce ne sono purtroppo molti, distribuiti in ogni decennio delle storia repubblicana: a partire dalla strage di Portella delle Ginestre nel 1947, passando per i contadini uccisi dalla polizia nella repressione ordinata da Scelba nel 1950, proseguendo attraverso i morti di Reggio Emilia nel 1960 (5 operai iscritti al PCI uccisi ancora dalla polizia), proseguendo con le bombe di Piazza Fontana a Milano (1969), i morti durante i "moti di Reggio Calabria" del 1970, la strage di Piazza della Loggia a Brescia nel 1974, l'attentato al Treno Italicus sempre nel 1974 - (era l'anno in cui, a Milano, Silvio Berlusconi stringeva accordi con Cosa Nostra per proteggere i propri interessi).
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(Il Rapido 904, fermato da una bomba il 23/12/1984) |
L'elenco dei fatti e dei morti non è completo, purtroppo; mancano, per questioni di spazio, alcuni tentativi di colpo di stato ed il contributo di sangue e paura fornito dal terrorismo di matrice "rossa", rispetto al quale, però, lo Stato Italiano ha saputo, per fortuna, trovare una risposta determinata ed efficace.
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Licio Gelli, morto impunito nel 2015 |
Un esempio plastico di questo intreccio è offerto proprio dalla vicenda della strage di Bologna, i cui mandanti sono stati individuati in Licio Gelli (che ideò e finanziò l'operazione) e altri membri della Loggia Massonica P2, ma solo dopo essersi assicurati una protezione durata decenni, mediante una strategia di depistaggio e corruzione che li ha fatti raggiungere dalla giustizia soltanti dopo morti.
Fra gli esecutori materiali, invece, un protagonista come Paolo Bellini è stato "inchiodato" al suo ruolo nella strage di Bologna solo con la sentenza emessa dalla Corte di Assise del 6 aprile 2022 (quarantadue anni dopo i fatti).
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Paolo Bellini, nel 2019 |
E ancora: "...già indagato per la strage [di Bologna, NdA] all’inizio degli anni ’80 e prosciolto nel 1992, ma nel marzo del 2019 la procura generale di Bologna (che aveva avocato l’inchiesta sui presunti mandanti, organizzatori e finanziatori della strage, vale a dire Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi, tutti deceduti) aveva chiesto e ottenuto la revoca del proscioglimento iscrivendolo nel registro degli indagati insieme all’ex capocentro del Sisde di Padova Quintino Spella, e al capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel, entrambi accusati di depistaggio" . (qui l'articolo del Resto del Carlino)
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Francesca Mambro e Giusva Fioravanti |
Ma Paolo Bellini risulta anche, da atti processuali della Procura di Palermo, essere stato presente ad Enna nell'incontro di vertice di Cosa Nostra in cui Totò Riina ordinò agli altri boss mafiosi di rivendicare omicidi e stragi commessi dal 1992 in poi con la sigla della Falange Armata.
Negli ultimi anni, dunque, parecchie "mezze verità" sono state dette e scritte in una serie di atti processuali e di sentenze anche definitive, da quelle sulle stragi di Capaci e via d'Amelio, alla trattativa Stato-Mafia fino alla strage di Bologna.
Si tratta per parte nostra di leggere, di ascoltare, di ridisegnare nella memoria collettiva di questo paese la storia degli ultimi decenni, raccontandola per quello che è stata effettivamente, al netto dei depistaggi e delle trame eversive che l'hanno imbrattata.
Altrimenti dovremo smettere di lamentarci per essere il paese a cui viene negata la verità e cominciare a definirci come il paese credulone e compiacente che preferisce non sentirla.