mercoledì 10 aprile 2019

In carne e ossa. Intervista a Lamine Sow su stranieri e lavoro. 3/3

Lamine Sow., CGIL Torino
Nelle parti precedenti di questa intervista (In carne e ossa 1/3 e 2/3) Lamine Sow, il Coordinatore dell'Ufficio Immigrati della CGIL di Torino, ci ha parlato del peggioramento delle condizioni di vita concrete degli stranieri - appunto - in carne ed ossa, per effetto delle varie modifiche alla legislazione  e soprattutto per il clima culturale che questo processo ha creato.
In particolare modo, ci ha detto, le maggiori vittime sono i cittadini stranieri regolari: in Piemonte si tratta di 450.000 cittadini, oltre il 10% della popolazione e della forza lavoro, che porta allo stato un gettito fiscale dieci volte maggiore di quanto non costi l'accoglienza di quelli che hanno bisogno di asilo e assistemza umanitaria.

Abbiamo parlato poi anche del lavoro irregolare e del problema del flusso di migranti irregolari che alimenta il lavoro nero e mette un esercito di persone ricattabili e disperate nelle mani di datori di lavoro senza scrupoli, anche perchè - a di là della propaganda - le espulsioni degli stranieri irregolari (o che commettono reati) non sono possibili (qui un Fact Checking dell'ISPI, che offre alcune spiegazioni geopolitiche, paragonando la diversa performance nei rimpatri fra Germania e Italia nel periodo 2013-2017).
"Le autorità italiane si limitano a consegnare un foglio di via che intima allo straniero di lasciare l'Italia entro 15 giorni e questo (lo straniero da espellere) viene rilasciato, scomparendo nella clandestinità."



Gli accordi "di riammissione" mancano anche perchè i paesi di provenienza non hanno nessuna voglia e nessun interesse di fare accordi di questo genere con l'Italia o altri paesi  europei, perchè loro ricevono dai loro migranti in termini di rimesse molto di più di quanto non ricevano dai paesi europei  in termini di aiuti allo sviluppo (qui alcuni dati tratti da uno studio della Fondazione Moressa, riferiti al 2015). E anzi, non si tratta neanche di un argomento "popolare" di cui parlare nell'altra sponda del Mediterraneo, per cui nessun governo osa parlare ai suoi cittadini di accordi di riammissione firmati coi paesi europei
 Quindi.. questa è la situazione, questi immigrati, qui sono e qui rimangono. Nonostante il Salvini di turno, può gridare tutto quello che vuole, queste persone non se ne andranno da nessuna parte, fino a quando la situazione dall'altra parte del Mediterraneo non cambierà davvero. Al di là di tutti questi discorsi su: Aiutiamoli a casa loro, bisogna fare una politica vera di cooperazione. 

Poi qui ci sono anche delle contraddizioni, perchè questo governo che cosa ha fatto? Altro che aiutiamoli a casa loro: ha messo delle tasse sulle rimesse degli immigrati, tramite i Money Transfer (i servizi bancari per inviare denaro nei paesi di origine). - art. 25-bis nel D.l. 119/2018 - Quindi c'è un'ulteriore tassa che gli stranieri pagano, per potere mandare dei denari ai loro familiari rimasti lì.
Quindi, altro che aiutiamoli a casa loro. Qui siamo di fronte a gente che ruba ai poveri. Gente che ruba ai poveri per dare ai ricchi. Al di là della propaganda, questi sono i fatti.



T
Tornando allo specifico del territorio piemontese, chiediamo a Lamine Sow cosa pensa dell'azione delle amministrazioni locali su queste tematiche.

"In questa fase, anche le amministrazioni locali si fanno influenzare dal clima, perchè tutto il discorso politico e amministrativo ruota intorno a quelle 15.000 persone (i richiedenti asilo). Tutti gli altri aspetti, positivi, vengono affrontati con timidezza. Parlo in generale e non voglio additare nessuno in particolare, però io noto in generale questa timidezza delle amministrazioni nel mettere in risalto i fatti positivi prodotti dall'immigrazione in questa regione.
Parliamo  sicuramente del bilancio positivo fra quanto versato in tasse e contributi e quanto percepito in termini di prestazioni previdenziali e di welfare, Poi però ci sono anche delle vere trasformazioni che stanno interessando alcuni settori del mondo del lavoro e che andrebbero analizzate e conosciute bene.

Un fenomeno che sta modificando il lavoro è la progressiva etnicizzazione di alcuni settori, come quello delle pulizie industriali, della logistica e del trasporto merci... nell'edilizia lo stesso, per non parlare del settore del lavoro domestico. Chi vuol vedere vede, insomma."

"Questa etnicizzazione comporta che gli stranieri nella loro stragrande maggioranza vengono confinati in determinati mestieri e anche coloro i quali hanno delle competenze specifiche difficilmente possono farle valere, perchè, per il mercato del lavoro, "devono" fare deterninati mestieri, proprio in quanto stranieri. E anche questa, secondo me è una sfida da raccogliere."

Abbiamo infine affrontato il tema degli infortuni sul lavoro e delle tutele. Chiedendo  a Sow, senza giri di parole, se "un muratore straniero è più muratore o è più straniero?". In altre parole, la possibilità di farsi male sul lavoro e il tipo di assistenza cambia sensibilmente per il fatto di essere stranieri?

La sua risposta,ancora una volta, è molto netta: "diciamo che lo straniero è più ricattabile, essendo soggetto ad una legislazione definita in quanto straniero. Perchè la legislazione italiana sugli stranieri è una legislazione legata al lavoro. Quindi l'Italia non ha fatto venire delle persone, ma delle braccia: tu finchè lavori hai motivo di stare in Italia;  il giorno in cui perdi il lavoro devi dimostrare il perchè della tua presenza qua.

Ovviamente questo non accade se nel frattempo hai preso la cittadinanza, però la cittadinanza è la conclusione di un lungo processo migratorio... stiamo parlando di dieci anni di residenza, di un reddito stabile, insomma di una integrazione piena, che riguarda un certo numero di presenze, però la stragrande maggioranza degli stranieri regolari non è a quel livello li, e' gente che è soggetta al rinnovo dei permessi di soggiorno, che hanno permessi di soggiorno di un anno o due anni che vengono rinnovati sulla base del lavoro, insomma sono cittadini regolari a tempo determinato.

I permessi sono rinnovati sulla base del lavoro, se tu rimani senza lavoro, ti danno ancora un permesso che dura un anno per attesa di occupazione e se quando scade non hai ancora trovato un lavoro tu non hai diritto di stare in italia. E questo lo sanno anche molti datori di lavoro ed è per questo che possono sfruttare di più gli stranieri, perchè... ti faccio lavorare, così tu  puoi rinnovare il permesso di soggiorno, però alle mie condizioni... Quindi gli stranieri così sono più ricattabili, su tutto.


Abbiamo concluso questa lunga conversazione chiedendo a Lamine Sow di condensare in circa un minuto l'osservazione che ritiene più importante su quanto abbiamo discusso assieme.  Vi proponiamo qui di seguito la sua risposta:





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