lunedì 8 aprile 2019

In carne e ossa. Intervista a Lamine Sow su stranieri e lavoro. 2/3



Lamine Sow, CGIL Torino
Nella prima parte dell'intervista  (In Carne e ossa 1/3) il nostro interlocutore, Lamine Sow, ha detto di avere vissuto in prima persona il lungo percorso della legislazione italiana sugli stranieri, vedendo peggiorare gradualmente le condizioni degli stranieri "in carne e ossa". Per questo l'Ufficio Immigrati delsindacato non si occuoa solo di lavoro ma anche, necessariamente, di seguire e aiutare gli stranieri nelle pratiche burocratiche che devono affrontare rivolgendosi ad istituzioni via via più ostili.
Da un punto di vista quantitativo, "..i lavoratori stranieri sono ormai poco più del 10% dei lavoratori; stiamo parlando di cittadini regolari, gente che lavora e paga le tasse, qua, tutti i giorni...dall'IRPEF nazionale all'IRPEF comunale, fino a quello regionale. Sono tutti dati che si possono andare a leggere... non sono chiacchiere."

"Anche dal punto di vista dei contributi all'INPS, stiamo parlando di un 10% del gettito di contributi" e si tratta di  una popolazione che versa, ma i percettori di prestazioni pensionistiche sono pochi: "perchè la maggioranza sono giovani, che alla pensione ci arriveranno fra molti anni, se ci arriveranno...
Quindi i lavoratori stranieri danno molto più di quanto ricevono dal sistema pensionistico, ma non solo da quello, anche al sistema delle tasse, che noi sappiamo vengono allo stato e agli enti locali soprattutto dal lavoro dipendente.."
Lamine Sow, 2/4/2019  2/5

"Queste cose sono vere - ribadisce Lamine Sow - sono tutti dati disponibili, basta andare a leggere, chi ha voglia di vedere, studiare e approfondire può farlo, ma di tutto questo non si parla... si parla invece sempre di altro.. come se gli stranieri fossero solo gente che chiede aiuto e assistenza.... no, gli stranieri nella loro stragrande maggioranza... lavorano, fanno i lavori più difficili, più pesanti e più pericolosi, lavorano dal mattino alla sera...lavorano nei weekend... sono in Italia per lavorare; la stragrande maggioranza. Però si preferisce non parlare di questo e parlare di altro.
Se devo riferirmi alla situazione del Piemonte, da noi qui si parla solamente dei circa 15.000 richiedenti asilo. Gli stranieri in Piemonte sono 450.000 persone, il 10% della popolazione, però tutto il dibattito si focalizza sui 15.000 richiedenti asilo.... e gli altri stranieri? Sono qui. Pagano le tasse!"
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Fonte: www.colfebadantionline.it
Facendo un rapido calcolo, i lavoratori stranieri regolari in Piemonte versano la allo stato, solo di IRPEF,  quasi 600 milioni di Euro all'anno (qui un articolo de La Stampa che cita una ricerca in cui, per il 2015, quando i contribuenti stranieri erano ancora solo l'8,6% riportava un gettito di 563,9 milioni di €).
I circa 15.000 richiedenti asilo ne costerebbero meno di un sesto (meno di 100 mln) secondo il sistema precedente (35€ a persona al giorno) e meno di un decimo (intorno ai 50 mln di euro all'anno, cioè 19€ a persona al giorno, contando che circa metà delle domande vengano rifiutate. In realtà, ormai. molte di più) secondo le disposizioni del Decreto Sicurezza. Quindi i lavoratori stranieri in Piemonte danno dieci volte tanto quello che costa l'assistenza agli stranieri che ne hanno bisogno.

Chiediamo a Lamine se, dal suo punto di vista, il cambio di clima che c'è stato col nuovo governo e con le disposizioni del Decreto Sicurezza ha peggiorato la vita non solo dei rifugiati e degli irregolari, ma anche dei tanti cittadini e lavoratori stranieri regolari che abitano nel nostro territorio

Ce lo conferma con risolutezza: "secondo me, le principali vittime del Decreto Sicurezza e del clima che ha creato sono soprattutto i lavoratori stranieri regolari, che sino qui da anni... magari nel frattempo molti di loro hanno preso pure la cittadinanza italiana... però per via del loro aspetto o del loro accento si vede che hanno delle origini non proprio italiane...
Le principali vittime di questo clima sono proprio loro, quelli regolari, perchè  ormai il clima è quello... tutti quelli che sono diversi vengono guardati...con gli occhi della cronaca. Tu puoi essere qui da 20 anni, hai sempre pagato le tasse, i contributi, lavori...  magari nel frattempo sei anche diventato cittadino italiano, perà vieni visto dalla gente per la strada come uno che è appena sceso dal barcone..."



"Questo è ciò che ha generato il Decreto Sicurezza. Però è un efetto voluto, perchè l'immigrazione è stata trattata in un decreto sulla sicurezza  Hanno messo tutto insieme, criminalità, immigrazione, sicurezza... pure le norme sulla cittadinanza; anche l'istituto della revoca della cittadinanza, per alcuni reati (art. 14 del D. L. 113/2018, convertito nella Legge 132 del 1 dicembre 2018. Qui il testo) a quegli stranieri che l'hanno gia ottenuta... tutto serve a creare differenziazioni, serve a dire: tu puoi essere pure italiano, però ricordati che sei naturalizzato, non sei italiano per via del sangue... Anche lì questo governo con le sue politiche va ad interferire, creando questo clima che è pesante, soprattutto per quegli immigrati che qui sono nati e qui sono cresciuti, che non sono immigrati da nessuna parte. Perchè sono nati qui. Il clima è più pesante per loro.

Daisy Osakue, nata a Torino il 16/1/1996.
Per uno come me...che è arrivato qui già da immigrato, quindi mi aspetto ...sono vaccinato, ho già gli anticorpi, posso reagire ..invece i ragazzi che sono nati qua, cresciuti qua...  loro non hanno gli anticorpi. Loro sono indifesi rispetto ad un clima del genere... E questo per ovvi motivi, se tu sei nato a Moncalieri.. ti chiedono: Dove sei nato? Ma sono nato Qua!  
E magari molti di loro non sono mai stati nei paesi di origine dei loro genitori, molti di loro non parlano neanche la lingua dei loro genitori, quindi per loro essere additati come degli stranieri è molto pesante.  

E chi ha delle responsabilità politiche, secodo me, al di là delle strumentalizzazioni, al di là di sinistra e destra, al di là delle campagne elettorali, dvrebbero pensarci bene, perchè stanno facendo dei danni enormi,per la società in generale.

Altra questione che abiamo posto a Lamine è quella del lavoro irregolare.

Castelnuvo Scrivia. Fonte: alessandrianews.it
"Quella del lavoro irregolare oggi è soprattutto una situazione che riguarda i nuovi arrivati. Tanti fra i ragazzi che si trovano qui come richiedenti asilo si trovano costretti ad accettare lavoro in nero. Chi in agricoltura, chi in alcune fabbriche, altri nel settore della logistica, si trovano costretti ad accettare questi lavori in nero perchè sono molto ricattabili, per via della loro condizione, perchè tu arrivi, fai una domanda di asilo, il più delle volte ti viene riconosciuto solo il permesso di soggiorno per ragioni umanitarie... se sei fortunato, perchè tutti gli altri hanno solo il diniego, nel senso che non gli viene riconosciuto niente.  Non ti è stata riconosciuta nessuna forma di protezione, nè come asilo, nè sussidiaria, nè umanitaria.... niente... e insomma lì sei alla mercè dei datori di lavoro con pochi scrupoli...

Chiediamo allora se gli stranieri cui viene rifiutata ogni forma di protezione vengono effettivamente allontanati dal suolo italiano, così come promesso dalla propaganda soprattutto leghista.

"ma no - ci risponde Sow - perchè non è possibile, al di là della propaganda... quello che fanno è darti un foglio di via....  ti danno un foglio dove ti scrivono che tu hai 15 giorni di tempo per lasciare l'Italia... In questo momento l'Italia non ha accordi di riammissione con i paesi di provenienza di tanti immigrati, quindi, anche volendo... non puoi espellere nessuno!"
 


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