domenica 7 aprile 2019

In carne e ossa. Intervista a Lamine Sow su stranieri e lavoro. 1/3

Lamine Sow, Uff. Immigrati, CGIL Torino.
Quando qui, a Piazzale Europa abbiamo deciso di occuparci di "stranieri" (leggi qui il post iniziale del: "Dossier #stranieri"), ci è sembrato ovvio occuparci, fra le cose più importanti, del lavoro. Quello regolare, dei molti cittadini di origine straniera che abitano nel nostro territorio e quello irregolare "in nero" (curiosa espressione in questo contesto) dei clandestini, dei rifugiati o richiedenti asilo. E magari anche quello dei molti italiani che vanno a cercare un'opportunità di lavoro all'estero, come stranieri appunto.

Abbiamo deciso,  per cominciare, di farci raccontare  lo "stato delle cose" dal punto di osservazione dell'Ufficio Immigrati della CGIL di Torino e quindi abbiamo chiesto un intervista al suo Coordinatore: Lamine Sow, che ci ha ricevuto negli uffici CGIL di Moncalieri, dove settimanalmente tiene una sede territoriale dello "sportello stranieri".

Lamine Sow, 2/3/2019   1/5


Di origine senegalese, il nostro interlocutore vive in Italia da molti anni ed è all'Ufficio Stranieri CGIL dal 1994. Ci spiega subito che ormai dal 1990, ogni sede della CGIL ha un ufficio dedicato agli stranieri, allo scopo di seguirli e aiutarli in quelle che sono le loro necesstà specifiche in quanto stranieri (pratiche, documenti, ecc), mentre per quel che riguarda il lavoro, gli stranieri sono "come tutti gli altri" e vengono seguiti dalle singole categorie.

Fonte:  Sito  www.nigrizia.it
"...Non c'è nessuna distinzione fra un lavoratore straniero e uno italiano, in quanto lavoratore" ci dice Lamine, "ma, in quanto stranieri, questi sono lavoratori sottoposti ad una legislazione differente, per questa ragione la CGIL si è specializzata sulla conoscenza della legislazione relativa agli stranieri. Per poterli accompagnare e aiutare al meglio."

Lamine Sow si occupa di queste cose da molti anni e ha vissuto le molte modifiche legislative che sono intervenute nel fratempo: "...abbiamo visto nascere i vari provvedimenti, la legge Martelli, passando per la Turco-Napolitano, la Bossi-Fini, fino al recente Decreto Sicurezza... e siamo testimoni di tutti questi passaggi legislativi e di come poi abbiano peggiorato la vita delle persone... in carne e ossa. 
Quindi il nostro ruolo nel sindacato è quello di aiutare le persone per quanto riguarda le pratiche di permesso di soggiorno, ricongiugimento familiare, rilascio di carte di soggiorno.... e poi tutela anche nel mondo del lavoro, perchè c'è questa differenza legislativa che da si che lo straniero, per il solo fatto di essere straniero non ha diritto a determinate cose...
Quindi c'è un lavoro di servizio e c'è anche un lavoro politico di organizzazione degli stranieri all'interno del sindacato per fare anche pesare le loro esigenze"

Abbiamo chiesto al nostro interlocutore di tracciare un quadro della situzione dei lavoratori stranieri nel nostro territorio, se possibile anche con riferimento proprio al contesto della cintura sud di Torino

Non avendo a memoria e  a portata di mano dati specifici sul territorio locale, Lamine ha preferito con onestà fare un discorso più generale, riguardante il Piemonte in modo più ampio e rimandando alla lettura di dati specifici (ad esempio quelli forniti dalla Prefettura di Torino, anche specificamente sul mercato del lavoro, o dall'Osservatorio Regionale sull'Immigrazione) per avere un quadro più dettagliato del territorio locale.

"I lavoratori stranieri - ci dice - sono ormai una presenza strutturale, si tratta del 10% dei lavoratori, che producono il 10% del PIL e sono presenti in tutti i settori, soprattutto in alcuni ovviamente come nell'industria e in particolare nelle piccole aziende, specialmente quelle con meno di 15 dipendenti (dove il sindacato non è presente), nel mondo della logistica e trasporto merci,  nell'edilizia e ovviamente nel mondo del lavoro domestico e della cura alla persona."




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