lunedì 1 ottobre 2018

Gerusalemme. Le donne marciano assieme per la pace.

Leggo solo oggi la notizia, lunedí 30 settembre, alle 8:30, ma è stata riportata ieri sera da Pietro Giorgio Carena sulla pagina del gruppo Fb: "Porta Palazzo, il mercatino delle idee" ed era stata pubblicata il 23/9 sul sito Bet Mosaico, della Comunità Ebraica di Milano.
Nel post pubblicato qui per mettere in evidenza l'iniziativa "Rassegna di Cortometraggi di vita quotidiana in terra di Palestina" (5/10/2018, ore 21, Centro Marzanati, Trofarello), sottolineavo proprio la relativa invisibilità della questione israelo-palestinese qui in Italia.
Ed ecco la notizia: si tratta della Marcia per la pace che il 20/9/2018 a Gerusalemme ha visto sfilare e cantare assieme 45.000 donne arabe e israeliane.
Guardo sempre telegiornali e siti di informazione, ogni giorno e non l'avevo sentita, da nessuna parte, colpa mia, ma mi rincuora molto (anche se un sito israeliano parla di 4500 e non 45.000 donne; è bello e importante comunque).

La Giornata della Pace è stata organizzata da Women Wage Peace, associazione che riunisce donne arabe e israeliane, persone di tutti gli schieramenti politici, religiosi e laici, alla ricerca di soluzioni di pace giuste e accettabili, necessarie per entrambi i popoli, che vivono e condividono  quella stessa terra.

Penso sempre che anche il popolo israeliano patisce lutti e sofferenze, è vittima e ostaggio di questo conflitto, del proprio governo che lo porta avanti e delle relazioni internazionali che fanno di Israele un irrinunciabile avamposto occidentale in medio oriente, dove la pace serve alla politica meno della guerra.

Eppure anche da parte della società civile israeliana le voci per una ricerca condivisa di soluzioni di pace si levano con coraggio. Vanno ascoltate e sostenute.

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