giovedì 7 marzo 2019

PIAZZALE EUROPA: Un gruppo che parla di Politica, tirando a capirsi.

Mercoledì 5 dicembre 2018 c’è stata una riunione a Trofarello, al Centro Marzanati, dal titolo: “Un Partito. Di Sinistra”. In quella serata si è parlato (fra altre cose) della difficile strada per creare una forza politica unitaria fra le persone e i gruppi che si riconoscono nei valori e nella storia di quel che si usa (ancora) definire “la Sinistra”. E già questo giro di parole per arrivarci dice parecchie cose sull’argomento.

Al di là della vicenda raccontata in quella occasione, l’organizzazione della serata ha riunito un gruppetto di persone che, qui a Trofarello, condivide alcune considerazioni di base:
  • che quell’insieme di valori, di storie, di punti di vista, di conquiste che hanno modificato la vita di tutti, esiste e continua a suscitare, a livello privato e personale, interesse, pensiero ed emozione;
  • che però a quell’emozione privata non corrisponde più un discorso pubblico condiviso;
  • che senza un discorso condiviso non c’è modo di condividere pensieri e riflessioni e di fare crescere, assieme, un punto di vista comune. Di fare Politica insomma-
  • Che sulle ragioni di somiglianza e comunanza vengono fatte prevalere (e finiscono in ciascuno di noi per prevalere) le differenze, le distanze, le distinzioni;
  • che a causa di questo stato di cose nella vita pubblica, politica, culturale e sociale, c’è uno spazio muto il cui silenzio risulta per tutti noi ormai assordante ed insopportabile;
  • che almeno qui, “a casa nostra”, intendiamo reagire e riempire questo vuoto col pensiero, la voce e anche coi fatti;
  • e che, per fare questo, bisogna mettersi con santa pazienza a leggere, informarsi, discutere insieme, non si devono evitare i temi su cui la si pensa diversamente ma anzi, proprio su quelli, insistere e approfondire le ragioni contrarie non per cercarne – a priori – il vizio, ma per scoprire quello che c’è da imparare, il punto di vista che ci mancava;
  • e che bisogna proprio fare tutta questa fatica per costruire un pensiero in comune; 
  • perché solo con un pensiero in comune si può avere una voce comune;
  • perché una voce comune serve molto di più delle voci di ciascuno di noi.

Queste persone hanno continuato a parlarsi, nelle settimane successive, e giovedì 28/2/2019, (all’inizio del Carnevale, ed è una bella coincidenza), si sono ritrovate nuovamente e hanno deciso di costituirsi in un gruppo e di organizzarsi per colmare il vuoto con un pensiero e una voce comune.

Ci siamo dati un nome collettivo, di gruppo: Piazzale Europa . E ci siamo dati, per iniziare, uno strumento di discussione condivisa e pubblica, un blog, che si chiama: “Piazzale Europa. Persone, luoghi, Politiche”. (Questo blog, visitabile all’indirizzo: http://piazzaleuropa.blogspot.com/)

Presto ci daremo delle altre cose: un regolamento, degli impegni, delle iniziative. Per intanto abbiamo un’obbiettivo: rompere col silenzio, coinvolgere con la voce.

5 commenti:

  1. Cercare di rompere il silenzio è già un primo non semplice obiettivo. Tutti ci lamentiamo ma poi quando c'è da proporre o peggio, da fare, nessuno si fa avanti, si espone, si impegna. Io non voglio rassegnarmi all’esistente che non mi piace. Penso che occorra superare la fase di rassegnazione in cui sembra ci siamo bloccati. In direzione ostinata e contraria non rinuncio a lavorare per l’unità delle forze che si impegnano per un cambiamento, quello vero non quello di facciata.
    Mi interessano pratiche solidali e socializzanti .
    L’unità a cui guardo è quella di tutte le forze di sinistra che si oppongono alle politiche di austerità, privatistiche, di distruzione dei diritti sociali e del lavoro.

    RispondiElimina
  2. Grazie Nadia. Ora il percorso inizia e speriamo di poter allargare il gruppo cammino facendo. Un nuovo ingresso c'è appena stato (buon segno) e in 4 giorni questo post è stato visualizzato circa 150 volte.
    Forse significa che parlare di politica e farlo con tranquilla sincerità, cercando di capire e non di suscitare consenso, può essere un idea che interessa.
    La nostra prima discussione pubblica sarà sul tema "stranieri/migranti". E non si limiterà a contributi sul blog.

    Arrivederci a tutti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione Gianluca è necessario parlare di politica con sincerità, non per compiacere nè tantomeno per ottenere consenso. Confrontare esperienze, conoscenze, ascoltare vite reali, uscire ed ascoltare chi ogni giorno con difficoltà deve affrontare la giornata. Ascoltare per poter parlare. Per quanto riguarda il tema "stranieri/migranti" suggerisco di coinvolgere/invitare il gruppo "10Marzo" nato proprio per promuovere tolleranza,solidarietà,convivialità tra tutte le persone della città a qualunque etnia appartengano. Nel gruppo sono presenti anche persone straniere che risiedono a Trofarello con le quali il gruppo dialoga, si confronta ed organizza iniziative. Il gruppo sarebbe sicuramente interessato a sviluppare l'argomento presentato come la panacea di tutti i nostri mali. Parlo del decreto sicurezza a cui è stato accorpato quello sull'immigrazione.

      Elimina
  3. In fondo parlare di politica significa parlare di diritti e i diritti fanno parte della nostra quotidianità. Diritti che vengono spesso disattesi e oggi più che mai non possiamo rimanere in silenzio! Discutere, confrontarsi e scontrarsi anche con persone con cui non ci siamo mai rapportati o su temi che abbiamo evitato, per poter agire, insieme, perchè le parole non rimangano solo parole ma fatti concreti, dimostrabili, perchè cambiare si può e gli esempi ci sono.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Paola per aver parlato dei diritti negati che tanto hanno peggiorato la qualità della vita. Diritti che ci hanno fatto credere che erano troppi...Senza diritti non ci sono tutele e senza tutele sei indifeso.

      Elimina