martedì 31 maggio 2022

IL RISULTATO DI BONOMI

Confindustria riesce nel difficile lavoro di mettere d'accordo i parlamentari PD con quelli M5S.

Soprattutto mette in chiaro la cultura del lavoro e l'idea di paese che anima la classe imprenditoriale italiana; ed è una visione in cui il concorrente principale è rappresentato dall'esistenza del reddito di cittadinanza o dall'idea che si possano investire soldi non solo per aiutare le imprese a creare valore (giustissimo) ma anche per aiutare i lavoratori a superare difficili fasi del loro ciclo di vita.

Come emerge da tempo (leggi questo articolo di Left di qualche tempo fa), per il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi il problema per il sistema produttivo italiano non sono  le imprese straniere che propongono gli stessi beni a prezzi inferiori, non è la necessità di investire in ricerca e innovazione. Nulla di tutto questo. 

Piuttosto, a creare problemi all'industria italiana sarebbe la difficoltà di trovare manodopera a basso costo, se i potenziali lavoratori flessibili e sottopagabili possono ambire a ben 500 euro al mese (nei casi più disperati).

Quello immaginato da Confindustria è un paese in cui i salari devono restare bassi, il lavoro precario, la disoccupazione dei giovani intorno al 50%. Così si può tenere basso il costo del lavoro, ricattabili i lavoratori, modeste le noie al rinnovo dei contratti. 
E il costo del lavoro resta l'unica voce di bilancio da comprimere per aumentare gli utili di impresa.

Evviva la sincerità. Questa cosa, come aveva osservato un noto studioso tedesco di economia politica del XIX° secolo, si chiama conflitto di classe. Dall'alto contro il basso. 


https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/05/30/il-ministro-colao-agli-imprenditori-pagate-di-piu-giovani-e-non-discriminate-per-genere-ma-confindustria-se-la-prende-con-il-bonus-psicologi/6609756/

 

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