lunedì 1 aprile 2019

Ne Yi Beeogo ... significa Buongiorno!

Su invito di Moncalieri Comunità abbiamo partecipato all'evento organizzato  il 27 marzo 2019 alle ore 18:30 al Centro Polifunzionale Don Pier Giorgio Ferrero, a Moncalieri, una serata dedicata alla cooperazione e allo sviluppo dal titolo:  "Ne Yi Beeogo Burkina... Buongiorno Burkina!".
Il progetto è nato nel 2002 per volere di 5 comuni del Co.Co.Pa (Coordinamento Comuni per la Pace), Beinasco, Moncalieri, NIchelino, Rivoli e Settimo Torinese e si inserisce nel programma di lotta alla povertà e sicurezza alimentare della Regione Piemonte.
Ne Yi Beeogo Burkina è gestito da due gruppi di lavoro, uno in Burkina Faso e uno in Italia, formati da amministratori, funzionari pubblici, rappresentanti delle associazioni e dal Civs. I due gruppi di lavoro concertano le azioni annuali del progetto, i tempi di esecuzione, i risultati attesi, gli strumenti di verifica. Il Civs esegue il monitoraggio e la valutazione del progetto in Burkina. 

Qualche informazione sul Burkina per chi non lo conoscesse ... In Burkina Faso, che in lingua locale significa "il paese degli uomini integri", vivono quasi 14 milioni di persone su una superficie di 274.000 kmq (più o meno 10 volte il Piemonte). Nel Paese sono presenti, in uno straordinario esempio di convivenza pacifica, oltre 60 etnie. La lingua ufficiale è il francese ma sono molto parlati gli idiomi mossi, morè, dioulà e bobo. La maggior parte della popolazione è legata alla religione animista ma i mussulmani sono il 30% e i cristiani il 10%.
Il territorio è prevalentemente arido e pianeggiante e l'economia si basa essenzialmente sull'allevamento e l'agricoltura: arachidi, karitè, sesamo, cotone, sorgo, miglio, mais, riso e legumi. La popolazione è scarsamente alfabetizzata con percentuali che vanno dal 29% per gli uomini al 10% per le donne. Secondo i parametri ONU è tra i cinque paesi più poveri al mondo.

Durante la serata i relatori, l'Assessore Politiche sociali e abitative, Volontariato e associazionismo, Pace e cooperazione decentrata del Comune di Moncalieri Silvia Di Crescenzo, il Direttore del Co.Co.Pa (Coordinamento Comuni della Pace) Edoardo
Daneo, l'operatrice di Moncalieri Comunità Franca Patera, il responsabile del CIVS dott. Perotti e i referenti delle associazioni in Burkina Faso e in Guinea, hanno presentato alcuni progetti realizzati in questi anni o in fase di realizzazione, finanziati principalmente dalla Regione Piemonte e inseriti nel programma di lotta alla povertà e sicurezza alimentare:


Acqua potabile e gestione sostenibile degli impianti   
Lo scopo del progetto è garantire l'accesso all'acqua alla popolazione riabilitando pozzi spesso inattivi nei villaggi e organizzando il trasporto dell'acqua nelle diverse comunità. I diritti fondamentali come il diritto all'acqua devono essere garantiti a tutti e quando ciò non avviene, dobbiamo impegnarci facendocene carico.
Educazione e Formazione
 E' presente una perfetta sinergia tra scuola e famiglia: i genitori collaborano con gli insegnanti nella scuola nei programmi di educazione  all'igiene, orti scolastici, la costruzione di mattoni in terra cruda. In questo ultimo progetto partecipa la Onlus "Mattone su Mattone", un associazione che persegue finalità di solidarietà in aree depresse nel mondo e il cui obbiettivo è contribuire a risolvere i problemi abitativi di persone economicamente e socialmente svantaggiate, attraverso interventi di autocostruzione assistita, con i materiali localmente disponibili a basso costo e a ridotto impatto ambientale.

Diritti delle donne
Programma di sensibilizzazione rivolto alle donne spesso escluse dalla vita pubblica, soggette a matrimoni forzati, vittime di violenza. Gli obiettivi sono : l'alfabetizzazione e l'accesso al reddito grazie al progetto di produzione di ortofrutta. Il denaro ricavato dalla vendita di frutta e ortaggi autoprodotti, viene reinvestito per migliorare l'alimentazione del nucleo familiare e permette loro di integrarsi nella società.
Punto di lettura e centro giovanile culturale – Guinea
Nell'ambito di Conakry Capitale mondiale del Libro si è deciso di supportare  la costruzione di un punto di lettura  e di un centro giovanile culturale nel quartiere di Ratoma a Conakry.     Progetto in fase di realizzazione e fortemente voluto,  convinti che lo sviluppo sociale ed economico di un paese dipenda dallo sviluppo culturale dello stesso e in considerazione del fatto che il tasso di alfabetizzazione raggiunge solo il 30% e che il costo dei libri è eccessivo rispetto alle disponibilità economiche della popolazione.
La Regione Piemonte  ha già stanziato 10.000 euro per la costruzione del centro ed altri 9.000 euro necessari per completare il progetto saranno raccolti grazie alla solidarietà della società civile attraverso una campagna di crowfounding alla quale "tutti" possiamo aderire.

Al termine della presentazione dei progetti  è stato creato un piacevole momento di aggregazione e condivisione grazie ad un apprezzatissimo aperitivo  etnico a base di the aromatizzato alla menta,  riso alla curcuma con verdure, couscous, polpette di riso e carne e dolci marocchini alla menta e alle mandorle. A concludere la serata la performance de Le Voci di Ariel e la musica e danze dal Burkina Faso a cura dell’Associazione Katouma.

Un modello esemplare di  cooperazione dove, amministrazioni, funzionari pubblici, scuole, associazioni di volontariato e società civile hanno collaborato per dar vita a progetti che contribuiscono a costruire un mondo migliore, superando paure, imparando a conoscersi, a collaborare, a cooperare "insieme", dando ognuno il proprio contributo che non vuole essere un'opera caritatevole ma un espressione di solidarietà collaborativa.


1 commento:

  1. Spesso abbiamo sentito dire, nell'infinita campagna elettorale che è diventata la vita quotidiana fraun elezione e l'altra, in l'Italia, che gli stranieri andrebbero "aiutati a casa loro" piuttosto che permettergli di arrivare qui con ogni mezzo per poi "rubarci il lavoro" e rendere insicure le nostre città. Ecco, in questo articolo c'è un bell'esempio del fatto che l'aiuto "a casa loro" in realtà viene già fatto con impegno e competenza, intrecciando le funzioni e il lavoro di istituzioni, associazionismo,enti religiosi, sia sulla sponda italiana che su quella africana dei progetti di solidarietà. Sonoprogetti che puntano a portare soluzioni pratiche (i pozzi, l'accesso all'acqua potabile) e prospettive di crescita (l'alfabetizzazione, l'istruzione). Nonostante questo il flusso non si arresta. Gli arrivi continuano, le rotte cambiano, donne e uomini continuano a morire in mare, nel deserto, nei campi di tortura libici, finanziati condannati dall'ONU ma finanziati anche dai soldi italiani.

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