domenica 14 aprile 2019

Gerusalemme, internet, Sarajevo, Milano. Traettorie su Dio, la musica e la convivenza


Goran Bregovic
Ieri sera,  al Teatro degli Arcimboldi di Milano, ho visto il concerto di Goran Bregovic, uno spettacolo ricco e coinvolgente, nel quale un orchestra di 19 elementi tiene uniti fiati, archi, percussioni, un coro maschile e due coriste ed è capace di fondere la tradizione musicale balcanica, quella ebraica e mediorientale con un'attitudine contemporanea, portando concentrazione ed intensità da grande compositore contemporaneo.

 (Qui un servizio RAI sullo spettacolo di Bregovic)
 

Lo spettacolo riporta al pubblico milanese l'ultimo disco di Bregovic, uscito nell'ottobre 2017: "Three Letters from Sarajevo". Si tratta di tre composizioni in cui l'intera orchestra sostiene e accompagna i violini solisti, che suonano di volta in volta secondo le modalità tipiche delle tre tradizioni musicali.
E' un lavoro sulla convivenza pacifica fra le religioni e fra i popoli, un appello e un tributo che Bregovic fa alla propria martoriata città, ma a tutto il mondo, partendo da Gerusalemme per rivolgersi a tutti attraverso Sarajevo.

E' indicativo anche il modo in cui Bregovic presenta il proprio lavoro: dice che le tre lettere nascono dal fatto di avere trovato su internet la storia di una donna, una giornalista della CNN che sente parlare di un vecchio ebreo che da 60 anni tutti i giorni si reca davanti al Muro del Pianto a pregare per la pace fra ebrei, musulmani e cristiani, decide di andare a cercarlo e intervistarlo.

Trovatolo, gli domanda che cosa egli chieda a Dio da 60 anni e il vecchio gli risponde:

" prego da  60 anni per la pace, perchè i nostri figli possano crescere in un mondo senza conflitti e perchè i politici possano lavorare secondo la verità e il bisogno vero dei popoli."

"e dopo 60 anni di preghiere che impressione si è fatta?" domanda la giornalista,

"quella di parlare con un muro" risponde il vecchio "... e che insegnarci a convivere in pace forse non fa parte dei compiti di Dio, dobbiamo imparare da soli".

La storia è vera. La giornalista si chiama Rebecca Smith e lavora per CNN. Il vecchio si chiama Morris Feinberg. Qui un resoconto (e qui un altro, identico) dell'incontro che ha rimbalzato molto in internet fra blog e siti di varia natura.

Da Gerusalemme la storia ha raggiunto Rebecca Smith negli USA per chissà quali canali, magari per passaparola. E lei l'ha raccolta e diffusa attraverso Internet.  Dove l'ha raccolta, a sua volta, Bregovic restituendocela nella forma malinconica, potente e incantevole di tre composizioni, che sono un tributo alla propria città martoriata dalla guerra. E un regalo per tutti.

Ecco le tre "lettere"







3 commenti:

  1. Bellissimo questi pezzi suonati nelle varie maniere, a seconda del gruppo etnico .Io sono Angela Riu del gruppo 10 Marzo. Buonanotte

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