sabato 23 marzo 2019

Piero Vereni: cultura della sicurezza (e sicurezza della cultura)

Piero Vereni insegna Antropologia Culturale e gestisce un Laboratorio di Etnografia Urbana, presso la Facoltà di Filosofia dell'Università di Roma Tor Vergata. Nel suo curriculum ci sono anni passati a lavorare come portiere d'albergo per pagarsi gli studi, ricerca sul campo in Macedonia "...a Neos Kafkasos, un paesino di trecento abitanti sul confine tra Grecia (Macedonia occidentale) e Repubblica (ex Jugoslava) di Macedonia, per indagare le forme dell’appartenenza tra gli abitanti plurilingue della provincia (le lingue parlate nel villaggio: greco, slavo-macedone, greco del Ponto e della Turchia, arvanitika e vlahika) e, ancora, periodi di studio, ricerca e insegnamento a Mitilini (isola di Lesbo, Grecia), Belfast, Venezia, Lubjana (Slovenia).

I suoi interessi di ricerca attuali sono: "l’antropologia dei media e l’antropologia urbana, con una particolare attenzione per l’espressione collettiva della diversità e la formazione di identità politiche intenzionalmente «multietniche»." 
Inoltre, da alcuni anni, Vereni insegna anche ai detenuti nel Carcere di Rebibbia, associando alla propria conoscenza professionale dei "margini" culturali e linguistici, anche una competenza diretta su un tipo specifico marginalità sociale: la reclusione (qui un saggio in cui parla di questa esperienza).

Per tutte queste ragioni, le sue specifiche competenze sono particolarmente utili rispetto al nostro approfondimento #stranieri e useremo ancora i frutti del suo lavoro qui su Piazzale Europa; per le stesse ragioni, deve essere sembrato al prorettore alla didattica del suo Ateneo un docente più che appropriato da invitare a partecipare ad un workshop sulla "Cultura delle sicurezza" che si sarebbe tenuto nell'aula di rappresentanza della Facoltà, davanti ad un pubblico  costituito prima di tutto da personale delle Forze dell'ordinepersonale pubblico interessato professionalmente alla sicurezza. Funzionari del Ministero dell'Interno insomma.

Vereni ha fatto il suo intervento (potete leggerlo qui) portando il proprio sguardo di antropologo sulla nozione di "sicurezza" e sulle implicazioni sociali del simbolismo legato alle categorie di puro e impuro, ordine e disordine (secondo l'insegnamento ancora fecondo di Mary Douglas), che sono connesse al concetto di "sicurezza" e a tutti i suoi usi di carattere politico.

L'intervento è da leggere con attenzione. I Funzionari del Ministero dell'Interno si aspettavano qualcosa di più rassicurante e celebrativo del proprio ruolo (Vereni racconta nel proprio blog dell'aria ad un certo punto satura di tensione) e il Prorettore, alla fine, non sembrava contentissimo.

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