lunedì 5 agosto 2019

T.A.V. e migranti


T.A.V. e Migranti
Dopo qualche mese di silenzio, diciamo qualche anno, mi è venuto in mente questo "pippotto" per chi ha voglia di leggere cosa penso e capire se mi sono ammatito del tutto.
Primo giorno di ferie, me ne stavo seduto su una panchina mentre leggevo un giornale, dove si discuteva di TAV. Mi passa davanti una famiglia di origine (credo) nord africana. Si! lo so: non c'è correlazione tra TAV e migranti ma mi hanno spinto a tirare fuori alcuni pensieri.
Partiamo dal principio. Come molti sapranno, sono sempre stato sin dalla fine degli anni 90 un NO TAV convinto, ero iscritto nel PRC e militavo nei giovani comunisti (cosa di cui sono ancora molto fiero) e quando potevo non mancavo agli incontri che si svolgevano a Bussoleno e paesi limitrofi e, sopratutto, non mi perdevo una manifestazione contro questa grande opera inutile e dannosa per l'ambiente. Negli stessi anni partecipavo con molto interesse ai vari social forum che nascevano spontaneamente in tutta Italia, sospinti anche dalla grande manifestazione di Genova, che tutti ricordano aimè per l'uccisione di Carlo Giuliani, i Black Block, la Diaz, ecc. ma pochi ricordano il clima che si respirava mentre si raggiungeva Genova.Nelle assemblee dei giorni precedenti, sui treni, sugli autobus che raggiungevano la città si discuteva se potesse esistere un mondo migliore, se si potesse tagliare i debiti dei paesi del terzo mondo per permettere loro di risssollevarsi e crearsi una propria sussistenza ma, sopratutto, la frase che mi piaceva ascoltare o leggere era "siamo cittadini del mondo". Questa frase raccoglie tutto, anche se credo che sia più facile da dire e da scrivere quando sei nato nella parte occidentale dell'emisfero terrestre. Il destino fa si che tu nasca da questa o quella parte del mondo e, per le decisioni politiche assunte dall'uomo (ovviamente, dai più forti e potenti), se tu sei nato dalla parte sbagliata non puoi fare altro che cercare di scappare a rischio della tua vita.
..... e intanto pensavo al TAV, ai costi e benefichi che in qualche modo vengono sempre tirati in ballo e che, se non sei un laureato in economia (e non è detto che basti!), fai veramente fatica a capirci qualcosa. Pertanto io, che non sono un tecnico, esprimo un pensiero politico e fuggo un po' dai grandi numeri che di volta in volta si modificano a seconda di chi guida lo studio di fattibilità (come ad esempio il fatto di considerare una perdita economica i minori introti dovuti alla considerevole diminuzione dei passaggi autostradali, senza però considerare che - in realtà - tale aspetto dovrebbe essere inteso quale benificio dal punto di vista ambientale).
Detto questo, alla fine mi sono convinto che tornare indietro costerebbe molto di più rispetto al completamento dell'opera, la cui realizzazione in sè effettivamente contiene sicuramente anche degli aspetti positivi (ridurre il traffico su gomma per il trasporto delle merci, facilitare gli spostamenti delle persone, ecc.). A questo punto però, sarei più ben disposto ad accetare la realizzazione di quest'opera, che viene anche filosofeggiata come il ponte che unisce l'Europa, se l'Euoropa tutta assumesse però un impegno serio: ossia, decidesse per l'immediato di unire i porti del Mediterraneo, con una "TAV" che raccolga chi cerca rifugio e una vita migliore, e quindi - in concreto - che inviasse più navi per il soccorso in mare, smettendo di fare la caccia alle streghe (ops ... alle ong)! E, per il futuro cercasse veramente di "aiutarli a casa loro", questa frase non mi inquieta ..... purché poi sia seguita dai fatti e non rimanga un mero slogan politico.
Per concludere il senso del mio pensiero è: se sitrovano i soldi per costruire queste grandi opere, l'Europa (come vecchio continente) dovrebbe trovare le risorse politico/economiche per unire questo mondo, non soltanto per business ma per la cultura, per la solidarietà,per la vita e la pace per far sentire tutti veramente "cittadini del mondo".
Luca Maria Maggio





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