T.A.V.
e Migranti
Dopo
qualche mese di silenzio, diciamo qualche anno, mi è venuto in mente
questo "pippotto" per chi ha voglia di leggere cosa penso e
capire se mi sono ammatito del tutto.
Primo
giorno di ferie, me ne stavo seduto su una panchina mentre leggevo un
giornale, dove si discuteva di TAV. Mi passa davanti una famiglia di
origine (credo) nord africana. Si! lo so: non c'è correlazione tra
TAV e migranti ma mi hanno spinto a tirare fuori alcuni pensieri.
Partiamo
dal principio. Come molti sapranno, sono sempre stato sin dalla fine
degli anni 90 un NO TAV convinto, ero iscritto nel PRC e militavo nei
giovani comunisti (cosa di cui sono ancora molto fiero) e quando
potevo non mancavo agli incontri che si svolgevano a Bussoleno e
paesi limitrofi e, sopratutto, non mi perdevo una manifestazione
contro questa grande opera inutile e dannosa per l'ambiente. Negli
stessi anni partecipavo con molto interesse ai vari social forum che
nascevano spontaneamente in tutta Italia, sospinti anche dalla grande
manifestazione di Genova, che tutti ricordano aimè per l'uccisione
di Carlo Giuliani, i Black Block, la Diaz, ecc. ma pochi ricordano il
clima che si respirava mentre si raggiungeva Genova.Nelle assemblee
dei giorni precedenti, sui treni, sugli autobus che raggiungevano la
città si discuteva se potesse esistere un mondo migliore, se si
potesse tagliare i debiti dei paesi del terzo mondo per permettere
loro di risssollevarsi e crearsi una propria sussistenza ma,
sopratutto, la frase che mi piaceva ascoltare o leggere era "siamo
cittadini del mondo".
Questa frase raccoglie tutto, anche se credo che sia più facile da
dire e da scrivere quando sei nato nella parte occidentale
dell'emisfero terrestre. Il destino fa si che tu nasca da questa o
quella parte del mondo e, per le decisioni politiche assunte
dall'uomo (ovviamente, dai più forti e potenti), se tu sei nato
dalla parte sbagliata non puoi fare altro che cercare di scappare a
rischio della tua vita.
.....
e intanto pensavo al TAV, ai costi e benefichi che in qualche modo
vengono sempre tirati in ballo e che, se non sei un laureato in
economia (e non è detto che basti!), fai veramente fatica a capirci
qualcosa. Pertanto io, che non sono un tecnico, esprimo un pensiero
politico e fuggo un po' dai grandi numeri che di volta in volta si
modificano a seconda di chi guida lo studio di fattibilità (come ad
esempio il fatto di considerare una perdita economica i minori
introti dovuti alla considerevole diminuzione dei passaggi
autostradali, senza però considerare che - in realtà - tale aspetto
dovrebbe essere inteso quale benificio dal punto di vista
ambientale).
Detto
questo, alla fine mi sono convinto che tornare indietro costerebbe
molto di più rispetto al completamento dell'opera, la cui
realizzazione in sè effettivamente contiene sicuramente anche degli
aspetti positivi (ridurre il traffico su gomma per il trasporto delle
merci, facilitare gli spostamenti delle persone, ecc.). A questo
punto però, sarei più ben disposto ad accetare la realizzazione di
quest'opera, che viene anche filosofeggiata come il ponte che unisce
l'Europa, se l'Euoropa tutta assumesse però un impegno serio: ossia,
decidesse per l'immediato di unire i porti del Mediterraneo, con una
"TAV" che raccolga chi cerca rifugio e una vita migliore, e
quindi - in concreto - che inviasse più navi per il soccorso in
mare, smettendo di fare la caccia alle streghe (ops ... alle ong)! E,
per il futuro cercasse veramente di "aiutarli a casa loro",
questa frase non mi inquieta ..... purché poi sia seguita dai fatti
e non rimanga un mero slogan politico.
Per
concludere il senso del mio pensiero è: se sitrovano i soldi per
costruire queste grandi opere, l'Europa (come vecchio continente)
dovrebbe trovare le risorse politico/economiche per unire questo
mondo, non soltanto per business ma per la cultura, per la
solidarietà,per la vita e la pace per far sentire tutti veramente
"cittadini del mondo".
Luca Maria Maggio